Il Polo Universitario, attivo dal 1998, si propone di consentire ai detenuti che ne abbiano i requisiti di esercitare il diritto allo studio anche a livello universitario. Per facilitare la gestione delle questioni amministrative e l’organizzazione delle comunicazioni tra gli studenti detenuti ed i docenti, da qualche anno è attivo presso il polo universitario un progetto di servizio civile volontario.
Sulla scia dell’impegno delle Facoltà di Scienze Politiche prima e in seguito anche di Giurisprudenza, sono attualmente attivamente impegnati a garantire l’offerta formativa presso il Polo i due Dipartimenti di Culture Politica e Società e di Giurisprudenza.
I percorsi di studio si articolano su più corsi di laurea, tra triennale in Scienze Politiche e sociali, diverse magistrali del Dipartimento di Culture, politica e società; Triennale, Magistrale e Ciclo unico di Giurisprudenza; triennale in Matematica e triennale in Beni Culturali, differenziandosi tra studenti ristretti in carcere e studenti che fruiscono di misure alternative (affidamenti in prova o semi-libertà) o hanno scontato la pena, ma proseguono gli studi.
Il Polo, fin dalla sua origine, si avvale di un contributo annuale da parte della Fondazione Compagnia di San Paolo, nel quadro della Convenzione generale che regola i rapporti tra la stessa Fondazione e l’Ateneo. Un Protocollo con l’Ufficio Pio della Compagnia e con il Fondo Angelica e Alberto Musy garantisce agli studenti detenuti la possibilità di accedere a misure alternative attraverso l’attivazione di tirocini.
L’origine del Polo e la sua costituzione formale
L’istituzione del Polo Universitario per studenti detenuti presso la Casa Circondariale di Torino ha radici lontane. Esso si pone in linea di continuità con l’attività svolta sistematicamente fin dall’inizio degli anni Ottanta dalla Facoltà di Scienze Politiche per garantire ai detenuti iscritti ad essa l’esercizio del diritto allo studio. La Facoltà, sollecitata a rispondere alla richiesta avanzata soprattutto dai detenuti “politici” di poter riprendere gli studi universitari interrotti, decise d’istituire una Commissione Studenti Detenuti, formata da docenti e da personale amministrativo, per far fronte a problemi nuovi per le istituzioni interessate. Nel corso degli anni essa avviò anche iniziative rivolte più in generale ad altri detenuti, con seminari e indagini su temi proposti dagli stessi. Esauritasi la fase in cui a usufruire della tutorship della Facoltà erano soprattutto i detenuti “politici”, si delineò la possibilità di una svolta che mirasse a favorire un percorso di risocializzazione attraverso lo studio universitario per quanti avessero titolo e interesse ad iscriversi all’Università. Fu istituita all’interno della Casa Circondariale una sezione per gli studenti universitari, in cui creare un ambiente idoneo allo studio, all’incontro con i docenti, alla circolazione del materiale didattico. L’esperienza trovò una formalizzazione attraverso un Protocollo d’intesa che fu firmato il 27 luglio 1998 tra Università degli Studi di Torino, Tribunale di Sorveglianza e Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria. A Scienze Politiche si affiancò ben presto Giurisprudenza.
L’impegno dell’Università
Di grande rilievo è la presenza della figura di tutor che tiene rapporti con la Segreteria studenti per immatricolazione, pratiche per passaggi da altre facoltà, definizione del piano carriera, registrazione esami, ecc.; per pratiche relative a pagamento delle tasse (immatricolazione, iscrizione, laurea), ordinazione di libri, fornitura di materiale di cancelleria, buoni d’ordine per fotocopie e/o stampe, ecc.; assiste i detenuti per le pratiche relative alle borse di studio ; tiene contatti con i docenti per l’organizzazione e i calendari di corsi ed esami, per l’indicazione dei testi d’esame da ordinare, per agevolare l’assistenza all’elaborazione delle tesi di laurea.
Università di Torino: Dipartimentio di Culture Politica e Società
Università di Torino: Dipartimento di Giurisprudenza